Credo molto nelle potenzialità dei social network e vi sto di fatto spendendo le mie migliori energie. Sono convinta che una scuola 2.0 debba affiancare a un solido studio dei contenuti una diffusione degli stessi in un formato appetibile e soprattutto vicino alle modalità di comunicazione degli studenti, che di certo al giorno d'oggi non scrivono soltanto con carta e penna, ma ricorrono spesso alla leggerezza dei bits. Qualcosa che del resto già Calvino aveva preconizzato nelle sue Lezioni Americane.

Confrontarsi con il pubblico della comunità social, ben più vasto del microcosmo classe (e potenzialmente infinito), proponendo il proprio lavoro, significa per gli studenti sviluppare ottime doti di sintesi nell'esposizione dei contenuti e mantenere buon controllo ortografico. Non solo, essi devono imparare a scrivere in modo accattivante e spigliato, così da ottenere l'attenzione dei lettori, nonché variare il registro stilistico a seconda delle diverse situazioni comunicative.

mercoledì 30 ottobre 2013

Niente è come sembra.

Yin e Yang rappresentano, nella filosofa cinese, i due principi fondamentali dell’universo.
Yang: il principio positivo, maschile, rappresentato dal colore bianco
Yin: il principio negativo, femminile, rappresentato dal colore nero
E’ importante mettere in evidenza che Yin e Yang non hanno alcun significato morale Buono-Cattivo.
La formazione della polarità Yin-Yang è considerata dai filosofi cinesi la base dell’universo.
Essi costituiscono infatti veri e propri emblemi della dualità fondamentale esistente in ogni parte del cosmo.
All’inizio tutto era in uno stato chiamato Wu Chi, che letteralmente indica “assenza di differenziazioni”.
Ad un certo punto si formarono due “polarità” di segno diverso che interagirono immediatamente dando origine alla cosiddetta Suprema Polarità o T’ai Chi.
L’unione di Yin con Yang è stata raffigurata graficamente in vari modi denominati T’ai Chi Tu, di cui il più popolare è quello qui raffigurato.
Osservandolo possiamo notare che esso è suddiviso in due parti una nera (Yin) ed una bianca (Yang), la cui armonia è simboleggiata dall’uguaglianza delle superfici bianca e nera.
La particolare suddivisione ad “S” fra le due aree fa sì che i perimetri di Yin e di Yang siano uguali al perimetro dell’intera circonferenza.
Inoltre il punto bianco in campo nero e quello nero in campo bianco stanno ad indicare che Yin e Yang non sono assoluti, ma che vi è sempre un po’ di Yin in Yang e viceversa.
Il T’ai Chi T’u va pensato in continua rotazione, così come indicano le frecce, cosa che insieme alla sua forma circolare simboleggia l’evoluzione continua e la ciclicità della natura.
Se infatti vi fosse assenza perpetua di movimento, Yin e Yang non potrebbero differenziarsi e tutto resterebbe nello stato di immobilità iniziale privo di ogni differenziazione.
Da tutto ciò possiamo facilmente renderci conto che Yin e Yang non sono considerati elementi contrastanti, bensì complementari e inscindibili.
Bisogna quindi cercare un’armonia fra di loro ed evitare qualsiasi situazione sbilanciata. Tutte le distinzioni sono inoltre relative:
quello che può essere Yin relativamente ad una cosa può contemporaneamente essere anche Yang in rapporto ad un’altra.



Qui di seguito alcune opere di Mauritius Cornelis Escher (1898 –  1972), incisore e grafico olandese, noto per le sue opere che tendono a presentare costruzioni impossibili, esplorazioni dell'infinito, tassellature del piano e dello spazio e motivi a geometrie interconnesse che cambiano gradualmente in forme via via differenti. 
Le avrete notate anche nel video della canzone di Franco Battiato postato poco sopra.




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