Credo molto nelle potenzialità dei social network e vi sto di fatto spendendo le mie migliori energie. Sono convinta che una scuola 2.0 debba affiancare a un solido studio dei contenuti una diffusione degli stessi in un formato appetibile e soprattutto vicino alle modalità di comunicazione degli studenti, che di certo al giorno d'oggi non scrivono soltanto con carta e penna, ma ricorrono spesso alla leggerezza dei bits. Qualcosa che del resto già Calvino aveva preconizzato nelle sue Lezioni Americane.

Confrontarsi con il pubblico della comunità social, ben più vasto del microcosmo classe (e potenzialmente infinito), proponendo il proprio lavoro, significa per gli studenti sviluppare ottime doti di sintesi nell'esposizione dei contenuti e mantenere buon controllo ortografico. Non solo, essi devono imparare a scrivere in modo accattivante e spigliato, così da ottenere l'attenzione dei lettori, nonché variare il registro stilistico a seconda delle diverse situazioni comunicative.

venerdì 15 novembre 2013

Un fiume in piena




Laudato sie, mi Signore, per sora acqua,
la quale è molto utile, et umile, et pretiosa et casta.

San Francesco 

Chiare, fresche et dolci acque,
ove le belle membra
pose colei che sola a me par donna;
gentil ramo, ove piacque
(con sospir mi rimembra)
a lei di fare, al bel fianco, colonna;
erba e fior, che la gonna
leggiadra ricoverse
co l’angelico seno;
aer sacro, sereno,
ove Amor co’ begli occhi il cor m’aperse;

F. Petrarca

acqua che odo,
acqua che lodo,
acqua che squilli,
acqua che brilli,
acqua che canti e piangi,
acqua che ridi e muggi,
tu sei la vita e sempre
e sempre fuggi.

G. d'Annunzio


(continuo? con le poesie, intendo...
quanto al resto, non c'è proprio più niente da aggiungere.
ci devono togliere tutto, sino all'ultima goccia).





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