Credo molto nelle potenzialità dei social network e vi sto di fatto spendendo le mie migliori energie. Sono convinta che una scuola 2.0 debba affiancare a un solido studio dei contenuti una diffusione degli stessi in un formato appetibile e soprattutto vicino alle modalità di comunicazione degli studenti, che di certo al giorno d'oggi non scrivono soltanto con carta e penna, ma ricorrono spesso alla leggerezza dei bits. Qualcosa che del resto già Calvino aveva preconizzato nelle sue Lezioni Americane.

Confrontarsi con il pubblico della comunità social, ben più vasto del microcosmo classe (e potenzialmente infinito), proponendo il proprio lavoro, significa per gli studenti sviluppare ottime doti di sintesi nell'esposizione dei contenuti e mantenere buon controllo ortografico. Non solo, essi devono imparare a scrivere in modo accattivante e spigliato, così da ottenere l'attenzione dei lettori, nonché variare il registro stilistico a seconda delle diverse situazioni comunicative.

mercoledì 12 marzo 2014

Ulisse, Nausicaa e Calipso.


Dopo il drammatico approdo nell’isola dei Feaci, Ulisse, sfinito, si addormenta. 
Nausicaa, avvertita in sogno da Atena, si reca con le amiche alla riva del fiume e, dopo aver lavato le vesti, le ragazze giocano a palla. 
Con le loro grida svegliano Ulisse, che si copre con un folto ramo e va verso le donne. 
Tutte fuggono tranne Nausicaa, alla quale l’eroe rivolge parole gentili e chiedendo il suo aiuto. 
Ulisse dimostra una profonda conoscenza dell’animo femminile, usa parole ed espressioni molto dolci che giungono all’animo della fanciulla. 
La paragona alla dea Artemide e la fa sentire la più desiderabile e perfetta tra le donne, conquistando la sua fiducia. 
Nausicaa manifesta un profondo senso di ospitalità e si dichiara pronta ad aiutarlo.


)

Nessun commento:

Posta un commento