Credo molto nelle potenzialità dei social network e vi sto di fatto spendendo le mie migliori energie. Sono convinta che una scuola 2.0 debba affiancare a un solido studio dei contenuti una diffusione degli stessi in un formato appetibile e soprattutto vicino alle modalità di comunicazione degli studenti, che di certo al giorno d'oggi non scrivono soltanto con carta e penna, ma ricorrono spesso alla leggerezza dei bits. Qualcosa che del resto già Calvino aveva preconizzato nelle sue Lezioni Americane.

Confrontarsi con il pubblico della comunità social, ben più vasto del microcosmo classe (e potenzialmente infinito), proponendo il proprio lavoro, significa per gli studenti sviluppare ottime doti di sintesi nell'esposizione dei contenuti e mantenere buon controllo ortografico. Non solo, essi devono imparare a scrivere in modo accattivante e spigliato, così da ottenere l'attenzione dei lettori, nonché variare il registro stilistico a seconda delle diverse situazioni comunicative.

domenica 26 aprile 2015

Plastic


Cosa c’è di più romantico – e, se vogliamo, anche di più banale – di una ragazza che si prepara per il primo appuntamento con l’uomo di cui è sempre stata innamorata? 
Ma se la ragazza si pensa un po’ troppo in carne e sul suo naso spunta un brufolo aggressivo, l’euforia dei preparativi si trasforma in un’emergenza irrimediabile. 
Ci vorrebbe la bacchetta magica, che in questo short movie compare miracolosamente sotto forma di una crema di bellezza: grazie ad essa, la ragazza può modellare il suo corpo come desidera. 
Contrariamente a quanto si può pensare, ci dice la regista Sandy Widyanata, ciò non è un bene, e questo short movie lo dimostra. Per fortuna  c’è un lieto fine.


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