Credo molto nelle potenzialità dei social network e vi sto di fatto spendendo le mie migliori energie. Sono convinta che una scuola 2.0 debba affiancare a un solido studio dei contenuti una diffusione degli stessi in un formato appetibile e soprattutto vicino alle modalità di comunicazione degli studenti, che di certo al giorno d'oggi non scrivono soltanto con carta e penna, ma ricorrono spesso alla leggerezza dei bits. Qualcosa che del resto già Calvino aveva preconizzato nelle sue Lezioni Americane.

Confrontarsi con il pubblico della comunità social, ben più vasto del microcosmo classe (e potenzialmente infinito), proponendo il proprio lavoro, significa per gli studenti sviluppare ottime doti di sintesi nell'esposizione dei contenuti e mantenere buon controllo ortografico. Non solo, essi devono imparare a scrivere in modo accattivante e spigliato, così da ottenere l'attenzione dei lettori, nonché variare il registro stilistico a seconda delle diverse situazioni comunicative.

martedì 6 maggio 2014

Fatti non foste a viver come bruti...!



Quante volte ce lo siamo sentiti ripetere, questo comando?
Rischio di inimicarmi la folla, ma io pure devo convenire con gli “ordini” che mi dava mia madre e girarli anche a voi: studiate.
Ieri, stanco dopo tanti giorni di vacanza (sic!), un alunno mi ha chiesto – parlando di libri – per quanto tempo si debba andare avanti a studiare. La mia riposta è stata: SEMPRE.
Diceva Seneca che l'uomo deve continuare a imparare tanto a lungo quanto a lungo vive e davvero credo che questo atteggiamento mentale di ricerca incessante e continuo miglioramento sia non solo utile per migliorare ed elevare la nostra esistenza, ma anche doveroso in quanto esseri umani.
Mi spiego: l’Uomo, per come lo vedo io, è una creatura straordinaria, dalle risorse infinite, il cui scopo non è solo quello di sopravvivere ma, piuttosto, quello di evolvere, di migliorare sempre, di lasciare una traccia tangibile per chi seguirà i nostri passi e calcherà le nostre orme.
E’ un preciso dovere dell’Uomo quello di mettere a frutto i propri talenti e migliorare se stesso. 
Non è un’opzione. E’ un dovere!
Una delle cose che più mi turba è la gran quantità di persone che incontro e che mi raccontano dei loro progetti, dei loro bellissimi sogni e delle loro idee ambiziose senza che i loro comportamenti siano coerenti con quello che dicono.
“Voglio avere una vita così e così, voglio raggiungere questo successo e quest’altro, voglio diventare in questo o quest’altro modo”.
“Ottimo”, rispondo io. “E che cosa stai facendo, in questo momento, al riguardo?”
E' sacrosanto avere dei sogni, ci mancherebbe altro. Ma chiederei prima di tutto a chi sogna in grande:
- quanti libri stai leggendo, ora, per migliorare te stesso e procedere verso il tuo obiettivo?
- quanto ti stai impegnando ad ascoltare le esperienze degli altri e a imparare nuove cose?
- quante nuove strategie hai messo in campo nell’ultimo mese, per modificare i risultati che hai ottenuto finora?
- quante nuove conoscenze hai fatto, quante nuove reti hai intessuto, con quante persone diverse ti sei confrontato?
- quanto tempo hai dedicato a te stesso di recente?
Domande provocatorie, forse. Eppure, indispensabili. Perché è impossibile cambiare, crescere, evolvere, raggiungere traguardi e realizzare sogni senza fare tutto quello di cui ho scritto sopra.
Quando vado a letto, la sera, mi chiedo sempre, quotidianamente, se ho appreso qualcosa di nuovo, se ho imparato qualcosa di diverso. E faccio in modo che la risposta sia sempre positiva, altrimenti penserei di aver sprecato un giorno.
Magari si tratta solo di un’idea presa da una conversazione, magari della frase di un film annotata nel mio quadernetto degli appunti, magari di un brano di un libro che mi ha colpito: quel che conta è avere ogni giorno uno stimolo nuovo per arricchire la mia mappa del territorio, il mio punto di vista, la mia esperienza.
Impegnativo? Sì.
Utile? Più di ogni altra cosa.
Come fare? Rileggi le domande di sopra, e prendi nota di quelle a cui non hai saputo dare risposta. E decidi, ora, che cosa farai al riguardo. Esci e compra un libro, attaccati a Google e cerca un corso che ti interessa, chiama qualcuno e organizza un pranzo per parlare di cose nuove e diverse. Quello che conta è l’atteggiamento mentale, quello che conta sei tu e il modo in cui ti comporti.
A presto!

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