lunedì 1 dicembre 2025

La notte del Re della Camera 204

 

Durante la gita scolastica, una sera un gruppo di studenti si ritrovò nella solita camera che, come da tradizione, diventava il punto di ritrovo non ufficiale. Tra briciole di merenda e toni bassi per non farsi scoprire, qualcuno propose per gioco di eleggere un re per la serata.

L’elezione fu rapida e grottesca quanto bastava. Il nuovo sovrano, con un asciugamano a mo’ di corona, decise allora di proclamare un’unica legge: ognuno avrebbe inventato una breve storia. Niente vincoli troppo rigidi — solo una richiesta chiara: 

ogni autore e autrice avrebbe scelto liberamente che tipo di narratore utilizzare e, alla fine del racconto, avrebbe dovuto specificare e spiegare la propria scelta.




Narratore interno, esterno, focalizzazione interna, esterna o zero: le possibilità erano sul tavolo, e ogni studente poteva prendere quella che gli sembrava più adatta alla storia che aveva in mente.

Si misero a scrivere con l’entusiasmo tipico delle attività proibite… finché un bussare deciso non fece gelare l’aria. Sulla soglia apparve la prof, con lo sguardo di chi ha visto troppe gite nella sua vita. 

Osservò la scena e dichiarò semplicemente:

«Domani mi consegnate tutto. Buona notte.»

La porta si richiuse e il “regno” ripiombò nel silenzio.
Così nacque la leggenda — e il compito — della notte del Re della Camera 204.

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