Credo molto nelle potenzialità dei social network e vi sto di fatto spendendo le mie migliori energie. Sono convinta che una scuola 2.0 debba affiancare a un solido studio dei contenuti una diffusione degli stessi in un formato appetibile e soprattutto vicino alle modalità di comunicazione degli studenti, che di certo al giorno d'oggi non scrivono soltanto con carta e penna, ma ricorrono spesso alla leggerezza dei bits. Qualcosa che del resto già Calvino aveva preconizzato nelle sue Lezioni Americane.

Confrontarsi con il pubblico della comunità social, ben più vasto del microcosmo classe (e potenzialmente infinito), proponendo il proprio lavoro, significa per gli studenti sviluppare ottime doti di sintesi nell'esposizione dei contenuti e mantenere buon controllo ortografico. Non solo, essi devono imparare a scrivere in modo accattivante e spigliato, così da ottenere l'attenzione dei lettori, nonché variare il registro stilistico a seconda delle diverse situazioni comunicative.

mercoledì 26 dicembre 2018

Apprendimento permanente e curriculum personale


"Chiunque interrompa l'apprendimento è vecchio, a vent'anni o a ottanta. Chiunque continui a imparare rimane giovane. "  
~ Henry Ford

 Mi ha sempre interessato costruire un mio curricolo personale, sin da quando ero al liceo. Ci sono voluti anni, inutili ridondanze e molte letture ma posso dire adesso di avere un quadro relativamente solido a contenere il mio percorso di apprendimento. Il motivo ispiratore è stato: organizzare un  apprendimento permanente.
 Tutti abbiamo sentito pronunciare spesso questa espressione, in molti saremo già impegnati personalmente, altri potrebbero desiderare iniziare a realizzare il proprio quadro di riferimento, che eviti la scoraggiante confusione che nasce dal ricevere enormi quantità di informazioni disorganizzate.
 Prima di andare sul “come”, chiediamoci il “perché”. Una motivazione forte è necessaria per essere consapevoli di seguire un percorso proprio, non di un altro, anzi di nessun altro.
 I motivi possono essere tanti: acquisire padronanza di determinati contenuti o metodi, un avanzamento di carriere, un approfondimento di tematiche mai prima troppo seguite o nelle quali ci si riconosce manchevoli. Oppure sentirsi giovani.
 No, non sto scherzando. Continuare a imparare è altamente e perennemente trasformante, perché tutto quello che impariamo ci aiuta a vedere il mondo con occhi diversi. Perfino con occhiali più alla moda!

"Una mente estesa da una nuova esperienza non potrà mai tornare alle sue vecchie dimensioni".
~ Oliver Wendell Holmes, Jr.

Credo fermamente che essere curiosi sia una benedizione. È una fonte inesauribile di meraviglia e soddisfazione. Sono due sentimenti che dovremmo augurarci di conservare il più a lungo possibile nella nostra vita. L'apprendimento non solo riaccende la fiamma della curiosità che tutti noi abbiamo avuto da bambini, ma la fa anche bruciare.

"L'educazione è l'accensione di una fiamma, non il riempimento di una nave."
~  
Socrate

 Ma queste potrebbero essere le mie ragioni, e ognuno potrebbe giustamente avere le sue proprie. 
Una volta che abbiamo un elenco mentale di motivi per continuare a imparare, dobbiamo trasformarlo in una lista concreta; sì, una lista con carta e penna. Perché  quando l’eccesso di stimoli ci travolge ( e si può essere certi che questo accada),  possiamo sempre fermarci un momento a ricordare perché abbiamo iniziato tutto e procedere con un rinnovato senso di vigore.
Impostare chiari obiettivi di apprendimento è il secondo passaggio fondamentale.
Le ragioni principali alla base dell'apprendimento permanente tendono a essere relativamente astratte (ad es. "voglio migliorare nel mio lavoro"). Nell'apprendimento quotidiano, operare con una ragione astratta in mente può essere molto confuso e dispersivo. Quindi è necessario trasformare queste ragioni astratte in obiettivi di apprendimento concreti e attuabili.
Inutile dire che questo non è un esercizio facile, ma fattibile, tuttavia, con poche ore di riflessione. Poniamo il caso che il motivo astratto alla base del mio apprendimento sia capire come funziona il mondo. Per prima cosa creerei una lista concreta di materie da studiare che mi darebbero una buona idea di come vari fattori economici, politici, scientifici, tecnologici, ecc. interagiscano  per far funzionare il mondo.
In questo modo convertirei il mio obiettivo astratto in una lista di argomenti da apprendere, inclusi, ma non limitati a, fisica, economia, biologia, politica e filosofia. Lo farei procedendo dal generale (una ricerca su Wikipedia) al particolare, aggiungendo sempre maggiori dettagli ma, soprattutto, raffinando la mia ricerca. 
Senza accorgercene, arriveremmo a suddividere il nostro apprendimento in due momenti:
1.               Stock (cioè i concetti fondamentali di un argomento o di una materia)
2.               Flusso (cioè concetti non fondamentali e relativamente nuovi relativi a un argomento o alla materia)
La ragione di questa classificazione non è solo quella di organizzare il vasto numero di concetti da apprendere. Questa classificazione ci aiuta anche a decidere la sequenza di apprendimento di quei concetti. Le sequenze che accompagnano il nostro apprendimento sono cruciali; immaginiamo che ci venga insegnato il calcolo prima che ci venga insegnata la sottrazione. Proprio per questo motivo, i concetti di stock hanno il primato quando si tratta di sequenze di apprendimento. Passiamo ai concetti di flusso solo dopo che abbiamo finito con i fondamenti.Dopo aver attentamente classificato i concetti di un certo apprendimento come stock o flusso, possiamo incorporarli in una sequenza di apprendimento (la chiameremo sda). Non è trascurabile notare che non solo possiamo preparare le sda per concetti in un apprendimento, ma anche per l'intero elenco di apprendimenti ai quali siamo interessati. In effetti, è vivamente consigliabile farlo se la lista di argomenti da affrontare è di dimensioni medio-grandi.
Quando abbiamo finito di creare le sda per le singole materie, abbiamo praticamente finito con l'organizzazione dei nostri contenuti di apprendimento. Dobbiamo solo assicurarci di tenerla aggiornata, man mano che emergono nuovi sviluppi nei settori che ci interessano. Anche rivedere le nostre sda una volta ogni tanto aiuta molto.
L'unica cosa che rimane dopo aver preparato le sda è fare piani di studio e revisione. Ci sono solo tre cose che vorrei sintetizzare a questo punto:
1.               Apprendi argomenti / concetti di stock prima di quelli di flusso; se ci sono nuovi interessanti sviluppi nell'argomento / concetto, annotali e trattali successivamente
2.               Non approfondire troppo in un soggetto / concetto di stock; solo i fondamenti, e lascia il resto come concetti di flusso
3.               Applica il sistema di Leitner per rivedere i vecchi concetti. Si tratta di un sistema di distanziamento del nostro apprendimento che mira a ottimizzare la assimilazione, la qual cosa è estremamente importante quando si ha a che fare con un sacco di informazioni. 

Bene, immagino sia tutto! Riassumendo:
1.               Decidi perché vuoi impegnarti nell'apprendimento permanente
2.               Decidi quali argomenti/materie vuoi affrontare
3.               Organizza quegli argomenti/quelle materie in sequenze di apprendimento
4.               Crea un programma di studio e revisione
Non è facile affrontare un argomento così ampio, ovvero la progettazione del proprio curriculum “personale” (non personalizzato), ho cercato di mantenere il campo di applicazione di questo articolo il più stretto ed essenziale possibile. Ma non sono soddisfatta perché c'è molto di più da dire sull'apprendimento permanente. 
Ci tornerò, magari, più in là.

"La crescita intellettuale dovrebbe iniziare alla nascita e cessare solo alla morte."
~ Albert Einstein

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