Si dovrebbe, almeno ogni giorno, ascoltare qualche canzone, leggere una bella poesia, vedere un bel quadro, e, se possibile, dire qualche parola ragionevole (Goethe). E' questo lo scopo del blog, divagare. Divagare, quindi volare, solo tra le cose belle, siano esse le parole ben messe, i pensieri, la musica o qualsiasi altra forma di arte. Qui si ama e si coltiva la bellezza che non muore.
Credo molto nelle potenzialità dei social network e vi sto di fatto spendendo le mie migliori energie. Sono convinta che una scuola 2.0 debba affiancare a un solido studio dei contenuti una diffusione degli stessi in un formato appetibile e soprattutto vicino alle modalità di comunicazione degli studenti, che di certo al giorno d'oggi non scrivono soltanto con carta e penna, ma ricorrono spesso alla leggerezza dei bits. Qualcosa che del resto già Calvino aveva preconizzato nelle sue Lezioni Americane.
Confrontarsi con il pubblico della comunità social, ben più vasto del microcosmo classe (e potenzialmente infinito), proponendo il proprio lavoro, significa per gli studenti sviluppare ottime doti di sintesi nell'esposizione dei contenuti e mantenere buon controllo ortografico. Non solo, essi devono imparare a scrivere in modo accattivante e spigliato, così da ottenere l'attenzione dei lettori, nonché variare il registro stilistico a seconda delle diverse situazioni comunicative.
domenica 7 dicembre 2014
giovedì 4 dicembre 2014
lunedì 24 novembre 2014
Metodo di studio: Come studiare
Dove studiare?
Per studiare efficacemente hai bisogno di concentrarti: evita quindi di studiare in luoghi rumorosi e
dove puoi distrarti facilmente.
Sì, senza le cuffie dello stereo
e in un ambiente confortevole
Sì, al mattino presto dopo la colazione
Sì, a scuola durante i momenti liberi
in vasca da bagno?No
davanti alla televisione accesa?No
in salotto tra le chiacchiere dei familiari?No
disteso a letto con le cuffie dello stereo? No
in classe durante le interrogazioni degli altri
o durante le ore delle altre materie? No
Quando studiare?
Come organizzare lo studio?
"suddividi le tue ore in unità da 40-50 minuti, quindi concediti una pausa di dieci. dopo due o tre unità fai una pausa più lunga"
Saranno queste pause i momenti in cui potrai fare
“professionale” e quindi prioritario.
- la motivazione che ha accompagnato anche la scelta di iscriversi a questa scuola;
- la concentrazione di cui ciascuno sa disporre;
- il possesso di conoscenze di base necessarie per acquisire abilità superiori;
- il possesso di strategie e metodo di studio già collaudati;
- la complessità di volta in volta maggiore o minore del lavoro da svolgere.
Il tempo che passerai sui libri sarà maggiore rispetto a quello che finora hai concesso allo studio.
Basandoci sulla nostra esperienza, possiamo indicare in 3 ore il lavoro ordinario pomeridiano, da aumentare in caso di preparazione a compiti o a interrogazioni particolarmente impegnativi.
Nel tuo orario settimanale ci saranno, presumibilmente, giorni più intensi e altri sicuramente meno; impara fin da principio ad organizzarti, sfruttando al meglio il tuo tempo, e a non organizzare il tuo pomeriggio in base all'orario del giorno successivo.
Devi uscire dal meccanismo a rischio che ti porta ad aprire il diario alla ricerca del "che cosa devo fare per domani?". La gestione del tuo tempo, anziché occasionale, dovrà essere programmata in funzione dell'intera settimana.
Questo ti permetterà di svolgere anche le altre attività cui tieni particolarmente.
Le parti di questa sezione che seguiranno ti aiuteranno ad adattare il tuo metodo di studio alle diverse materie che si studiano nel nostro Liceo.
Ogni insegnante, nel proprio ambito, ti fornirà in maniera esplicita adeguate indicazioni, così come ti consiglierà in merito agli strumenti che ritiene più idonei e dei quali tu potrai avvalerti al fine di facilitare e migliorare il tuo rendimento.
Ricorda che esistono anche dei momenti privilegiati, come le assemblee di classe, nel corso dei quali ti sarà possibile esporre le tue difficoltà ai compagni e discuterne con loro per individuare assieme, se il problema è comune, le possibili strategie di intervento o formulare ipotesi di soluzione.
Al di là dei problemi specifici che investono le singole discipline, si possono tuttavia fornire alcune indicazioni di carattere più generale.
The Hanging Tree - The Hunger Games
venerdì 21 novembre 2014
mercoledì 19 novembre 2014
Il DECAMERON di Boccaccio
«Leggere il Decameron è come una passeggiata sotto alberi in fiore e come un bagno in acque pure.Le parole suonano così fresche come fossero appena create».H. Hesse,
Salterello, esempio di musica contemporanea al Decameron di Boccaccio
Il Decameron di Giovanni Boccaccio
Introduzione generale al Decameron
Il racconto della cornice
In questo luogo (e in un'altra residenza dove si spostano la domenica successiva) i dieci si trattengono complessivamente duesettimane, trascorrendo il tempo in occupazioni liete e assolutamente non disdicevoli, tra cui quella di raccontare delle novelle: ogni giorno verrà eletto un re o una regina, a turno fra tutti e dieci i giovani, che deciderà il tema su cui raccontare le novelle del giorno seguente; quindi ogni ragazzo o ragazza, a turno, racconterà una novella attendendosi al tema. Solo dieci giorni sono impegnati in quest'attività, poiché su proposta di Neifile essa viene sospesa il venerdì (per rispetto alla ricorrenza della Passione di Cristo) e il sabato (giorno dedicato all'igiene e alla cura del corpo): dunque dieci novelle narrate in ciascuna delle dieci Giornate, per un totale di cento novelle. Va detto che la Prima Giornata è a tema libero, in quanto il giorno prima non era stato eletto un re o regina, come pure la Nona. Dioneo ottiene il privilegio di narrare sempre per ultimo (tranne la Prima Giornata), diversamente dagli altri novellatori che si succedono in ordine casuale, e di non attenersi al tema (le sue novelle avranno quasi sempre argomento erotico e licenzioso). Tranne la Prima Giornata, nelle altre il re o la regina narrano sempre per penultimi, prima di Dioneo. Altra parziale eccezione allo schema è rappresentata dalla Settima Giornata, in cui le novelle vengono raccontate nella Valle delle Donne, dove prima le ragazze e poi i giovani si erano recati a fare il bagno. Alla fine di ogni Giornata uno dei novellatori canterà una canzone.
La struttura del Decameron
Prima Giornata (mercoledì) - regina: Pampinea
Seconda Giornata (giovedì) - regina: Filomena Terza Giornata (domenica) - regina: Neifile Quarta Giornata (lunedì) - re: Filostrato Quinta Giornata (martedì) - regina: Fiammetta Sesta Giornata (mercoledì) - regina: Elissa Settima Giornata (giovedì) - re: Dioneo Ottava Giornata (domenica) - regina: Lauretta Nona Giornata (lunedì) - regina: Emilia Decima Giornata (martedì) - re: Panfilo |
Tema libero
Tema: Il potere della fortuna (si ragiona di chi, da diverse cose infestato, sia, oltre alla sua speranza, riuscito a lieto fine) Tema: Il potere dell'ingegno e dell'industria (si ragiona... di chi alcuna cosa molto da lui disiderata con industria acquistasse o la perduta ricoverasse) Tema: Gli amori infelici (si ragiona di coloro li cui amori ebbero infelice fine) Tema: Gli amori felici (si ragiona di ciò che ad alcuno amante, dopo alcuni fieri o sventurati accidenti, felicemente avvenisse) Tema: L'efficacia delle risposte argute (si ragiona di chi con alcuno leggiadro motto, tentato, si riscosse, o con pronta risposta o avvedimento fuggì perdita o pericolo o scorno) Tema: Le beffe delle mogli ai mariti (si ragiona delle beffe, le quali, o per amore o per salvamento di loro, le donne hanno già fatte a’lor mariti, senza essersene avveduti o sì) Tema: Le beffe di qualunque genere (si ragiona di quelle beffe che tutto il giorno o donna ad uomo, o uomo a donna, o l’uno uomo all’altro si fanno) Tema libero Tema: Esempi di liberalità e magnificenza (si ragiona di chi liberalmente ovvero magnificamente alcuna cosa operasse intorno a fatti d’amore o d’altra cosa) |
I temi e la modernità del Decameron
Varietà stilistica e tematica
Non bisogna pensare, poi, che mondo aristocratico e mondo borghese siano antitetici e in contrasto nell'opera: Boccaccio apprezzava ed esaltava i valori di cavalleria e cortesia che caratterizzavano l'ambiente nobiliare, da lui frequentato e conosciuto soprattutto a Napoli, e ciò non è mai in contraddizione con la rivalutazione della classe mercantile di cui lui stesso faceva parte. Anzi, in alcune novelle viene espressa la volontà di una conciliazione tra i due sistemi di valori e delle due classi sociali, che è il segno di una nuova modernità rispetto al tempo di Dante: Boccaccio critica la nobiltà feudale in quanto improduttiva, incline a esercitare soprusi e facile alle spese eccessive e frivole, mentre auspica che essa possa aprirsi a una logica produttiva e mercantile con benefici per tutta la società (ciò emerge soprattutto nella novella di Federigo degli Alberighi). Allo stesso modo è evidente che la prospettiva delDecameron è di tipo laico, non nel senso che l'opera sia irreligiosa ma in quanto il sistema di valori elaborato dall'autore è ormai diverso da quello su cui si reggeva la cultura medievale, per cui ad esempio non vi è alcuna traccia di quegli schemi allegorici che tanta importanza avevano nelle opere del Due-Trecento. Anche la polemica anti-ecclesiastica trae origine da questa visione laica e moderna della vita, per cui dei religiosi viene condannata l'ipocrisia e la dabbenaggine, oltre alla corruzione e ai comportamenti truffaldini.
Relativismo morale e «boccaccesco»
Viene da qui la rivalutazione di quegli aspetti dell'esistenza che la tradizione precedente aveva trascurato o condannato, come la beffa e l'imbroglio con cui i personaggi talvolta si procacciano il loro guadagno (anche di tipo sessuale), e ovviamente l'eros di cui c'è una spensierata e positiva celebrazione. Il tema non è il solo né quello prevalente dell'opera, ma è innegabile che esso abbia colpito più degli altri l'attenzione dei lettori coevi e successivi, per cui ben presto si è coniato l'aggettivo «boccaccesco» che è diventato sinonimo di volgare e licenzioso: una lettura del Decameron unicamente in questa prospettiva è senz'altro riduttiva, data la varietà tematica e di ambientazione che percorre il libro, per quanto la fama di opera oscena e che rasenta in certi punti perfino la pornografia l'ha segnata per molto tempo, influenzandone in modo inevitabile la ricezione critica e la fortuna nei secoli successivi. Legato a ciò, inoltre, è anche un certo carattere «carnescialesco» dell'opera in cui l'esaltazione di valori «boccacceschi» come il sesso e il piacere trova la sua collocazione naturale: il racconto della cornice è quello di un'evasione e di una fuga dalla realtà della peste, una «vacanza» dal reale che mette al centro dell'attenzione quei temi che, normalmente, sono oggetto di censura e ipocrisia, quali ad esempio la celebrazione del corpo, della materialità, del sesso. Se la struttura del libro è, almeno per certi versi, di tipo carnevalesco (e l'elezione dei re e delle regine si rifà a quella tradizione), si comprende il fatto che Boccaccio operi volutamente una sorta di capovolgimento della realtà, in cui tutto per pochi giorni diventa lecito e non necessariamente certi comportamenti sfacciati o spregiudicati devono diventare la norma per tutti. L'opera ha una struttura aperta e irrisolta, e tale relativismo è rappresentato anche dalla molteplicità dei punti di vista dei vari narratori, di cui Boccaccio è solo uno dei tanti e non necessariamente il principale (si è parlato in proposito di «struttura poliprospettica» del Decameron).
Fortuna critica del Decameron
Nel Settecento l'interesse per il Decameron rinacque, ma assieme a nuove polemiche per il carattere licenzioso dell'opera: Giuseppe Parini ne condannò «le infamie oscene e irreligiose» e osservò che esse «meritamente son condannate non meno dalla religione che dalla pubblica onestà» (al contrario Ugo Foscolo vide nel libro l'espressione di un atteggiamento amorale ed evasivo che sarebbe stato all'origine della crisi del Rinascimento, posizione poi ripresa anche da Francesco De Sanctis).
Nel XX sec. caddero le remore di carattere religioso o moralistico e Boccaccio apparve come modello di vita libera e spregiudicata, fonte di ispirazione per altri scrittori: fra questi è da ricordare Luigi Pirandello, che si rifece al tema della beffa erotica e alla comicità popolare in alcune delle Novelle per un anno e nelle opere di teatro, fornendo una interpretazione in senso vitalistico dell'opera dello scrittore. Più tardi sarà l'intellettuale e cineasta Pier Paolo Pasolini a seguire la stessa linea nel film Decameron(1971), in cui vengono messi in scena dieci racconti del libro fra i quali spiccano quelli di tema erotico (tre di essi sono narrati daDioneo a chiusura di altrettante Giornate): fra gli altri vi sono quelli di Ciappelletto, Andreuccio, Elisabetta e Giotto e in tutto il film è evidente una nota gioiosa e vitalistica che non sempre è presente in Boccaccio. La pellicola subì tagli e censure per le molte scene scabrose, anche se riscosse un ottimo successo di pubblico e fu premiata con l'Orso d'Argento al Festival del Cinema di Berlino.
sabato 15 novembre 2014
Metasonetto
perchè è in endecasillabi e ha la rima
ogni verso comincia e poi finisce
al punto giusto. Se termina prima
si chiama enjambement. Se non stupisce
abbastanza la forma, ecco che mima
scarto al senso sintassi, e ci allibisce
che di parole l'ordine s'esprima
sconnesso. Rima al mezzo mi soccorre
adesso, a evitar di cantilena,
per assonanza, eccesso. Sì, l'ammetto
sto esagerando. Forse non occorre
di suoni una così stretta catena.
Ma, stigrancazzi, questo qui è un sonetto!