Credo molto nelle potenzialità dei social network e vi sto di fatto spendendo le mie migliori energie. Sono convinta che una scuola 2.0 debba affiancare a un solido studio dei contenuti una diffusione degli stessi in un formato appetibile e soprattutto vicino alle modalità di comunicazione degli studenti, che di certo al giorno d'oggi non scrivono soltanto con carta e penna, ma ricorrono spesso alla leggerezza dei bits. Qualcosa che del resto già Calvino aveva preconizzato nelle sue Lezioni Americane.

Confrontarsi con il pubblico della comunità social, ben più vasto del microcosmo classe (e potenzialmente infinito), proponendo il proprio lavoro, significa per gli studenti sviluppare ottime doti di sintesi nell'esposizione dei contenuti e mantenere buon controllo ortografico. Non solo, essi devono imparare a scrivere in modo accattivante e spigliato, così da ottenere l'attenzione dei lettori, nonché variare il registro stilistico a seconda delle diverse situazioni comunicative.

domenica 6 ottobre 2013

Linee sbagliate!


Il Trattato di Tordesillas è del 1494 (Colombo aveva due anni prima appena scoperto il nuovo mondo) e divise il mondo al di fuori dell’Europa in un duopolio esclusivo tra l’Impero spagnolo e il regno del Portogallo lungo il 46° meridiano. Le terre ad est di questa linea sarebbero appartenute al Portogallo e quelle ad ovest alla Spagna.
Il trattato era inteso a risolvere la disputa che si era creata a seguito del ritorno di Cristoforo Colombo. 
Il meridiano venne comunemente indicato dai portoghesi come raia (che nella loro lingua significa “confine”) e, per similitudine, dagli spagnoli come raya (che ha il significato maggiormente descrittivo di “riga”, intesa come scriminatura dei capelli).
la linea di demarcazione della RAYA dopo il trattato di Tordesillas.

Solo una minima parte dell’area appena spartita era già stata esplorata e sostanzialmente i contendenti ignoravano quasi tutto della torta che si erano appena divisi. La Spagna sulla carta aveva diritto a tutti i territori delle Americhe. 
All’epoca non erano ancora possibili misurazioni accurate della longitudine e la “linea” non venne fatta rispettare rigorosamente. In sostanza gli spagnoli non riuscirono a impedire l’espansione del Portogallo verso ovest attraverso il meridiano. Nel 1750 il trattato di Madrid certificò il trasferimento di gran parte del bacino dell’Amazzonia sotto il dominio portoghese. Esso venne stipulato basandosi sul principio del diritto romano Uti possidetis, ita possideatis (chi possiede di fatto, possiede di diritto).
Dopo il trattato di Madrid il Brasile diventa tutto portoghese

Alle restanti nazioni europee che conducevano esplorazioni, come Francia, Inghilterra e Paesi Bassi venne esplicitamente negato l’accesso alle nuove terre: per il Papa solo i cattolicissimi regni iberici avevano questo diritto “divino”, gli altri erano pure protestanti, almeno in parte e di conseguenza non potevano accampare diritti, lasciando loro unicamente opzioni come la pirateria. 
Ora noi sorridiamo dell’arroganza con cui le potenze europee e il papa pensavano di poter disporre del mondo intero ma se guardiamo le conseguenze e i milioni di morti che derivarono nei secoli da questo infame accordo si ride meno. Peggio ancora la storia non insegna nulla agli uomini e le follie si ripetono: cambiate i nomi ma la realtà è sempre quella. Invece di Tordesillas metteteci Yalta, invece di Spagna e Portogallo scrivete USA e URSS, al posto della “raya” mettete la “cortina di ferro” e avete la storia della seconda metà del XX secolo …. La stupidità umana è davvero infinita.


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