Credo molto nelle potenzialità dei social network e vi sto di fatto spendendo le mie migliori energie. Sono convinta che una scuola 2.0 debba affiancare a un solido studio dei contenuti una diffusione degli stessi in un formato appetibile e soprattutto vicino alle modalità di comunicazione degli studenti, che di certo al giorno d'oggi non scrivono soltanto con carta e penna, ma ricorrono spesso alla leggerezza dei bits. Qualcosa che del resto già Calvino aveva preconizzato nelle sue Lezioni Americane.

Confrontarsi con il pubblico della comunità social, ben più vasto del microcosmo classe (e potenzialmente infinito), proponendo il proprio lavoro, significa per gli studenti sviluppare ottime doti di sintesi nell'esposizione dei contenuti e mantenere buon controllo ortografico. Non solo, essi devono imparare a scrivere in modo accattivante e spigliato, così da ottenere l'attenzione dei lettori, nonché variare il registro stilistico a seconda delle diverse situazioni comunicative.

domenica 24 novembre 2013

I Numeri in Natura

To see a world in a grain of sand,
And a heaven in a wild flower,
Hold infinity in the palm of your hand,
And eternity in an hour.
(William Blake)
(una delle mie poesie preferite. In italiano è pressappoco così:

Per vedere un mondo in un granello di sabbia
e il paradiso in un fiore di campo
tieni l’infinito nel palmo della tua mano
e l’eternità in un’ora)

C’è un video abbastanza famoso su Youtube (ma lo trovate anche in fondo a questo post), che spiega senza parole la matematica nascosta in natura.
Parte da un concetto molto semplice, e cioè dalla cosiddetta serie (o successione) di Fibonacci: 0, 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, 55, 89… eccetera. E’ una catena di cifre nella quale ogni numero è uguale alla somma dei due che lo precedono. Il terzo numero, l’1, è la somma di 0 e 1; il 2 è la somma dei due 1, così come quel 21 è la somma di 8 e 13… e via, verso l’infinito.
Può sembrare un elenco di numeri senza senso, eppure (c’è sempre un “eppure” in natura) la serie di Fibonacci è quella che meglio descrive la cosiddetta sezione aurea, una particolare spirale geometrica che ha influenze un po’ dappertutto, dalla matematica alla biologia, alla fisica, all’arte. Il video di cui vi sto parlando comincia proprio facendo vedere come la serie di Fibonacci si incastri alla perfezione con la sezione aurea e, subito dopo, di come la sezione aurea si incastri alla perfezione con la natura.
Volete una prova? Quasi tutti i fiori hanno tre o cinque o otto o tredici o ventuno o trentaquattro o cinquantacinque o ottantanove petali: i gigli ne hanno tre, i ranuncoli cinque, il delphinium spesso ne ha otto, la calendula tredici, l’astro ventuno, e le margherite di solito ne hanno trentaquattro o cinquantacinque o ottantanove*. Rileggete la serie di Fibonacci, e spalancate la bocca in segno di stupore, come sto facendo io.

Ma, come dice il vecchio detto, le immagini valgono più di mille parole. Vi lascio al video, allora, sperando che anche voi – come me – lo troviate dannatamente affascinante.

* Viene spontaneo notare che se le margherite, di solito, hanno 34, 55 o 89 petali, l’amore trionfa due volte su tre. Chi prova a fare ”m’ama-non m’ama” si vedrà amato con la margherita da 55 e con quella da 89, non amato con quella da 34. A questo punto, basterebbe riconoscere ad occhio quelle da 89, o per lo meno imparare ad evitare quelle da 34, per avere una vita che più rosa non si può ;)



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