Che questa sia poesia lo si capisce
perchè è in endecasillabi e ha la rima
ogni verso comincia e poi finisce
al punto giusto. Se termina prima
si chiama enjambement. Se non stupisce
abbastanza la forma, ecco che mima
scarto al senso sintassi, e ci allibisce
che di parole l'ordine s'esprima
sconnesso. Rima al mezzo mi soccorre
adesso, a evitar di cantilena,
per assonanza, eccesso. Sì, l'ammetto
sto esagerando. Forse non occorre
di suoni una così stretta catena.
Ma, stigrancazzi, questo qui è un sonetto!
Il sonetto è una composizione metrica, (dal francese antico sonet «canzone, canzonetta»), di carattere prevalentemente lirico, composta di 14 versi (quasi sempre endecasillabi nella letteratura italiana), distribuiti in 2 quartine e 2 terzine, con rime disposte secondo precisi schemi. L’ideazione del sonetto è attribuita a Giacomo da Lentini, che secondo la tesi romantica l’avrebbe costruito unendo due strambotti, metro popolareggiante; tale tesi è stata per lo più abbandonata a favore dell’ipotesi, espressa già nel 16° sec., che individua nella stanza di canzone la fonte d’ispirazione.
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