Credo molto nelle potenzialità dei social network e vi sto di fatto spendendo le mie migliori energie. Sono convinta che una scuola 2.0 debba affiancare a un solido studio dei contenuti una diffusione degli stessi in un formato appetibile e soprattutto vicino alle modalità di comunicazione degli studenti, che di certo al giorno d'oggi non scrivono soltanto con carta e penna, ma ricorrono spesso alla leggerezza dei bits. Qualcosa che del resto già Calvino aveva preconizzato nelle sue Lezioni Americane.

Confrontarsi con il pubblico della comunità social, ben più vasto del microcosmo classe (e potenzialmente infinito), proponendo il proprio lavoro, significa per gli studenti sviluppare ottime doti di sintesi nell'esposizione dei contenuti e mantenere buon controllo ortografico. Non solo, essi devono imparare a scrivere in modo accattivante e spigliato, così da ottenere l'attenzione dei lettori, nonché variare il registro stilistico a seconda delle diverse situazioni comunicative.

mercoledì 17 settembre 2014

Lo specchio magico - Michel Tournier


C’era una volta un califfo di Ispahan che dopo vent’anni di felicità coniugale s’andava tristemente disamorando della regina. Col cuore in pezzi, la vedeva perdere di giorno in giorno il fascino che aveva conservato tanto a lungo. Il viso della regina stava diventando scialbo, appariva grigio, cupo e mesto. Gli angoli delle labbra mostravano una piega amara e delle rughe violacee le appesantivano lo sguardo spento. Pareva soprattutto che avesse rinunciato a sedurre e che deliberatamente venisse meno al dovere di essere bella a cui ogni donna, e una regina più d’ogni altra, è tenuta.
Così, il califfo si stava allontanando da lei. Tutti i pretesti erano buoni per andarsene in guerra, a caccia o in missione diplomatica. Anche il suo interesse verso le damigelle di corte appariva sempre più insistente.
Un giorno però, uscendo dalle sue stanze per andare nella sala del Consiglio, gli accadde di passare dietro alla regina che s’acconciava la capigliatura davanti a uno specchietto. Guardò di sfuggita nello specchio e si fermò sbalordito. Il viso che vi aveva appena scorto risplendeva di radiosa bellezza. Quegli occhi brillavano di gioia. Gli angoli delle labbra si rialzavano in un sorriso pieno di gaia ironia. Colto da stupore, il califfo restò fermo, e, poggiando le mani sulle spalle della regina, la fece voltare verso di lui. Che mistero! Il viso che adesso stava fissando era, come al solito, grigio, cupo e mesto. Gli angoli delle labbra ricadevano in una piega amara. Delle rughe violacee le appesantivano lo sguardo spento. Il califfo alzò le spalle e si recò al Consiglio.
Tuttavia la fugace illuminazione che aveva colto al mattino seguitava a occupare la sua mente. Cosicché l’indomani fece in modo che si ripetesse la scena del giorno prima. Mentre la regina stava di fronte al suo specchietto, le passò dietro osservandone la sua immagine riflessa. Il miracolo si ripeté: vi si rifletteva una donna che risplendeva di gioia. Di nuovo il califfo la fece voltare verso di lui. Di nuovo, il volto che scoprì era solo una maschera di lutto e malinconia. S’allontanò ancora più inquieto del giorno prima.
La sera, si recò presso il saggio Ibn Al Houdaïda. Era un vecchio infarcito di filosofia che un tempo era stato suo precettore e che non dimenticava mai di consultare nei casi difficili. Gli raccontò del disamore che si stava instaurando tra lui e la regina, del velo di infelicità che abitualmente le copriva il volto, ma anche della scoperta di una donna trasfigurata nel piccolo specchio, come per due volte aveva constatato, e gli raccontò pure della sua delusione quando poi l’aveva guardata dritto in volto.
Ibn Al Houdaïda meditò a lungo in seguito a questo racconto. Lui che viveva da tanto tempo senza moglie e senza specchio, cosa ne poteva capire? Interrogò il suo discepolo d’un tempo.
-  Cosa vedevi esattamente, nello specchio che osservavi da sopra la spalla della regina?
-  Ve l’ho già detto – rispose il califfo – vedevo la regina radiosa di bellezza.
Il saggio seguitò a riflettere.
-         Ricordati bene. Davvero vedevi soltanto il volto della regina?
-         Sì, insomma…credo. Forse vedevo anche il muro della stanza, o una parte del soffitto.
-         Domani mattina riprova di nuovo e guarda meglio – gli ordinò Ibn Al Houdaïda.
L’indomani sera, il califfo si presentava di nuovo a casa sua.
-         Allora? – gli chiese il saggio. – Che hai visto nello specchio, oltre alla regina trasfigurata?
-         Ho scoperto la mia testa in secondo piano e un po’ sfocata nella penombra – rispose il califfo.
-         Ebbene, - disse il saggio – ecco la chiave del mistero! Quando affronti la regina di fronte, con durezza, senza amore, come un giudice, quando la squadri come se volessi contare le sue rughe o i suoi capelli grigi, allora la getti in una solitudine che l’addolora e l’imbruttisce. Invece, quando il tuo viso è accanto al suo essa irradia bellezza e gioia. Ti ama, ecco, e si illumina solo quando le vostre due teste sono unite nella stessa cornice con lo sguardo rivolto allo stesso paesaggio, allo stesso avvenire, proprio come su un ritratto di nozze.

)


1   Individua nel racconto i personaggi principali:

1……………………………………………
2……………………………………………
3……………………………………………


2   Tra i personaggi, possiamo includere anche un oggetto, che riveste una funzione importante. Questo oggetto è:
r    Lo specchio
r    La maschera
r    Le labbra


3   Il racconto si svolge:
r    In un paese d’Europa
r    Nel favoloso Oriente
r    In America


4   L’epoca in cui si svolgono i fatti è:
r    Un’epoca non definita del passato
r    Un’epoca  definita del passato
r    L’epoca di oggi


5  Riprendi ora  il testo del racconto e rispondi: qual è il soggetto della frase : “ Pareva soprattutto che avesse rinunciato a sedurre….”
r    La regina
r    Il califfo
r    Il vecchio saggio
  
6   Cosa vuol dire esattamente  l’aggettivo “scialbo” ?
r    Senza amore
r    Insignificante
r    Senza forza


7   Cosa significa  “sguardo spento” ?
r    Sguardo rabbioso
r    Sguardo allegro
r    Sguardo triste


8   Cosa significa  “lutto” ?
r    Dolore per la perdita di una persona cara
r    Festa segnata sul calendario
r    Lieto evento, ad esempio una nascita


9   Cosa significa  “deliberatamente” ?
r    Di proposito
r    Con calma
r    Con tristezza

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10   Cosa significa  “fugace” ?
r    Duraturo, che dura a lungo
r    Fisso
r    Momentaneo, fuggevole

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11   Cosa significa esattamente l’espressione “il viso risplendeva di radiosa bellezza”?
r    Il viso era molto triste e malinconico
r    Il viso era raggiante di felicità
r    Il viso era illuminato da una lampada


12   Cosa significa esattamente l’espressione “era un vecchio infarcito di filosofia”?
r    Era un vecchio molto saggio e molto istruito
r    Era un vecchio a cui piaceva molto mangiare
r    Era un vecchio molto solo e triste


13   Cosa significa esattamente l’espressione “si andava tristemente disamorando della regina”?
r    Si era innamorato di nuovo della regina
r    Aveva smesso di amare la regina
r    Aveva lasciato la regina per un’altra donna più giovane

14   Cosa significa esattamente l’espressione “trasfigurata nel piccolo specchio”?
r    Imbruttita dallo specchio
r    Invecchiata dallo specchio
r    Riflessa con un’immagine più bella di quella reale

15   Cosa significa esattamente l’espressione “ecco la chiave del mistero”?
r    Questa è la spiegazione del problema
r    Questa è la chiave che apre il passaggio segreto
r    Questo è il lieto fine della storia

16   Dividi in sequenze e indica la tipologia di ciascuna di esse.


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