Credo molto nelle potenzialità dei social network e vi sto di fatto spendendo le mie migliori energie. Sono convinta che una scuola 2.0 debba affiancare a un solido studio dei contenuti una diffusione degli stessi in un formato appetibile e soprattutto vicino alle modalità di comunicazione degli studenti, che di certo al giorno d'oggi non scrivono soltanto con carta e penna, ma ricorrono spesso alla leggerezza dei bits. Qualcosa che del resto già Calvino aveva preconizzato nelle sue Lezioni Americane.

Confrontarsi con il pubblico della comunità social, ben più vasto del microcosmo classe (e potenzialmente infinito), proponendo il proprio lavoro, significa per gli studenti sviluppare ottime doti di sintesi nell'esposizione dei contenuti e mantenere buon controllo ortografico. Non solo, essi devono imparare a scrivere in modo accattivante e spigliato, così da ottenere l'attenzione dei lettori, nonché variare il registro stilistico a seconda delle diverse situazioni comunicative.

lunedì 23 settembre 2013

Il progetto pericleo del Partenone e dell'Athena Parthenos

La costruzione del Partenone, sull’acropoli di Atene, insieme alla realizzazione dell’Athena Parthènos, rientrava nel grande progetto di ostentazione di potere da parte di Pericle. Lo scultore della suddetta statua fu Fidia, il quale divenne anche responsabile e sovrintendente di tutte le costruzioni che vennero eseguite sull’Acropoli in quel periodo.

Questa splendida statua in poros era alta circa 12 metri ed è ancora visibile sul fondo della cella. Essa si presenta armata, con una Nike sulla mano destra protesa, con scudo e sandali decorati con scene di conflitti tra Greci e barbari. Il nucleo ligneo interno era rivestito con lamine d’oro e d’avorio.






Il Partenone, realizzato  intorno al 448/447 a. c. Del progetto e della realizzazione si occuparono Iktinos e Kallikrates, che dovettero edificarlo sui resti di un basamento di una struttura precedente, nota come “vecchio Partenone”.




Il tempio antico su cui si innestava il Partenone era esastilo, cioè disponeva di sei colonne sulla fronte, mentre sui lati ve ne erano 16. La zona centrale, di notevole dimensioni, era divisa ad est da una cella tripartita da colonne e ad ovest da un vano quadrangolare.



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